Con la decisione della Corte di Giustizia dell’UE dell’11 settembre u.s. che ha pronunciato la causa C-38/24 è stato stabilito che le aziende sono tenute a modificare gli orari di lavoro per i dipendenti che assistono familiari con disabilità grave ai sensi della Legge 104/1992. Si mette fine così alla “discriminazione di rimbalzo” e si tutelano milioni di caregiver europei con diritti concreti e inviolabili, ampliando significativamente le tutele già previste dalla normativa italiana.
I lavoratori che assistono familiari non autosufficienti acquisiscono dunque un diritto nuovo e “forte”: quello di richiedere e ottenere accomodamenti ragionevoli sul posto di lavoro, come modifiche dell’orario, cambi di turno o riorganizzazioni delle mansioni per conciliare professione e cura familiare. Questo nuovo diritto si somma ai permessi retribuiti mensili (3 giorni), al congedo straordinario biennale retribuito, alla scelta prioritaria della sede di lavoro e al rifiuto del trasferimento già garantiti dalla Legge 104.
Dietro questa sentenza senza precedenti c’è la battaglia di una madre italiana di un figlio minore -con grave disabilità che richiede cure e terapie costanti nel pomeriggio- che vedendosi rifiutare dall’azienda la stabilizzazione di un turno fisso al mattino per poter essere presente quando il figlio aveva bisogno delle sue cure ha intrapreso un percorso legale lungo e difficoltoso. Sconfitta, infatti, nei primi due gradi di giudizio, il caso è arrivato fino alla Corte di Cassazione, dove i giudici italiani sono andati oltre alla sola legislazione nazionale, riconoscendo un dubbio interpretativo sul diritto dell’Unione e hanno fatto ricorso al rinvio pregiudiziale, interpellando direttamente la Corte di Giustizia UE generando così una sentenza i cui effetti si propagheranno automaticamente in tutti i 27 Stati membri dell’Unione.
𝑮𝑳𝑶𝑺𝑺𝑨𝑹𝑰𝑶
𝑪𝒂𝒓𝒆𝒈𝒊𝒗𝒆𝒓: colui che si prende cura in modo continuativo di una persona che necessita di supporto a causa di malattie o altre condizioni di fragilità.
Il caregiver può subire discriminazione di rimbalzo se l’azienda per cui lavora non gli/le permette di modificare i propri orari per assistere il familiare, creando un ostacolo che non esisterebbe se non, appunto, per la sua condizione di caregiver.
𝗣𝗲𝗿 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝟎𝟐.𝟓𝟎𝟎𝟒𝟐𝟏𝟒𝟔
“𝐼𝑛𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑚𝑏𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑅𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐿𝑜𝑚𝑏𝑎𝑟𝑑𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑖 𝑀𝐼𝑀𝐼𝑇 – 𝐷𝑀 31/07/2024 𝑒 𝐷𝐷 14/2/2025”